I dati di traffico registrati all’Interporto di Bologna dall'inizio dell'anno mostrano un calo sia per quanto riguarda il settore ferroviario, sia quello stradale.
Come annunciato a fine 2022, l’atteso aumento dei costi dell’energia sta evidenziando quest’anno tutti i suoi effetti nel settore del trasporto, in particolar modo in quello ferroviario dove in due anni, dal 2020 al 2022, sì è registrato anche un importante aumento delle tariffe per la trazione ferroviaria.
Oltre ai problemi energetici, nel corso del 2023, si è assistito a simultanee interruzioni del traffico verso l’Italia a causa della chiusura dei valichi (sia merci che passeggeri) dei trafori del Gottardo (con la Svizzera), del Frejus (con la Francia) e del Brennero (con l’Austria), per manutenzioni all’infrastruttura e a causa del maltempo. Anche a livello nazionale si sono registrati problematiche analoghe con le alluvioni che nel mese di maggio hanno provocato un fermo del traffico lungo la dorsale adriatica per quasi 15 giorni.
Tutto questo ha comportato un forte rischio di perdita di competitività del trasporto su rotaia rispetto a quello su strada, ma alcuni “timidi” segnali di ripresa sono all’orizzonte con la ripresa della circolazione di alcuni convogli da e per l’Italia.
Per quanto riguarda l’Interporto di Bologna, si è registrato nel periodo un calo del 29% per quanto riguarda il numero dei treni a cui si affianca un calo notevolmente meno rilevante nelle attività di manovra e di handling facendo emergere una saturazione dei treni più elevata e la circolazione di treni più lunghi.
Attesa, come precedente annunciato, la dinamica del numero di camion transitati che mostra anch’essa un segno negativo nei primi otto mesi pari a -6%.