Si è chiuso il progetto (con acronimo DEC-LOG.COM), promosso dalla Climate-KIC e finanziato dai fondi EIT, con l’obiettivo di creare una comunità attorno a un hub logistico come un interporto, finalizzata a ridurne le emissioni serra e locali fino alla sua decarbonizzazione nel lungo periodo.
Oltre ad Interporto Bologna SpA, beneficiario principale del progetto, anche le aziende insediate nell'infrastruttura, le associazioni di categoria del trasporto merci e del commercio, i Comuni limitrofi e l’intera comunità che usufruisce dei servizi dell’interporto sono stati chiamati a fornire le proprie soluzioni e il proprio contributo per la decarbonizzazione sia dell’Interporto in generale sia del settore del trasporto merci. L’idea di fondo con cui è nato il progetto, infatti, è quella di responsabilizzare ogni attore di questa filiera, compresi i singoli cittadini che a vario titolo beneficiano dell’Interporto, incluso i connessi servizi di consegna delle proprie merci ad un costo, anche ambientale, ridotto.
La metodologia utilizzata per identificare le barriere e le opportunità dell’estensione del concetto di comunità energetica a quello di comunità di decarbonizzazione nel settore logistico e trasporto merci per perseguire un minore impatto ambientale, riduzione gas serra ed emissioni locali inquinanti, ha previsto l’organizzazione di 4 workshop con i gruppi interessati nel periodo da giugno a dicembre 2020.
Tutti gli incontri, svolti in modalità online, hanno visto coinvolti diversi attori di questa comunità di decarbonizzazione impegnati in co-design attorno all’Interporto di Bologna tra cui il Comune di San Giorgio di Piano, il Comune di Bentivoglio, il Comune di Argelato, l'Unione dei Comuni Reno Galliera e le aziende insediate in Interporto: Schenker Italiana SpA, Due Torri SpA, Prologis, DHL Express Italy, Vailog, Confetra, Fercam, YNAP nonché Fondazione ITL e Centergross, insieme alla comunità degli studenti di ingegneria dell’Università di Bologna.