“Il modo migliore per vivere nel futuro che desideriamo è progettarlo. A Interporto vogliamo farlo insieme alla community di chi, per lavoro, fa muovere le merci, per portarle alle persone. Una community allargata oltre i nostri confini, perché di lavoro noi uniamo punti lontani”.
Questo l’incipit dell’indagine condotta attraverso i social media ed aperta a tutti.
I partecipanti si sono distribuiti tra responsabili della logistica (57%), fornitori di servizi (34%), responsabili acquisti (3%), responsabili risorse umane (3%) e responsabili di cooperative di servizi (3%). Per quanto riguarda la tipologia di azienda abbiamo un 43% di distributori, 28,5% di consulenti, 11,5% di produttori, 8,5% di cooperative e di rivenditori.
La media delle valutazioni espresse vede dei punteggi superiori alla sufficienza in quasi tutti gli aspetti analizzati.
Quasi sufficiente (media pari a 5,9), solo la considerazione sulla digitalizzazione in azienda e sul livello di percezione circa l’abbassamento della complessità logistica grazie all’e-commerce.
L’utilità del Customer Relationship Management risulta molto elevata (media delle valutazioni pari a 7,3). Stesso valore ha ottenuto l’interesse verso l’applicazione della blockchain nel settore della logistica.
Guardando al futuro, gli intervistati pensano che l’intelligenza artificiale cambierà il modo di produrre e trasportare merce nei prossimi 5 anni (valore medio pari a 6,9).
Ad oggi, tra le aree di debolezza si posiziona al primo posto la formazione (citata dal 27% degli intervistati) seguita dalla logistica (24%), dallo sviluppo di software specifici e dal marketing/comunicazione (questi ultimi citati entrambi dal 10% delle persone).
La produzione e gli acquisti, infine, occupano le ultime posizioni nella graduatoria dei punti di debolezza.