Interporto Bologna SpA da tempo si è impegnata per portare avanti azioni dedicate alla sostenibilità ambientale: continua la costante espansione del bosco che delimita il confine ad est e a nord, che ha ormai superato i 30 ettari; da diversi anni l'azienda ha messo a disposizione gratuitamente diverse colonnine per la ricarica delle auto elettriche ed è in partenza un progetto per aumentarne notevolmente il numero all'interno dell'infrastruttura; nel 2020 ha noltre partecipato al progetto DECLOG con Nomisma Energia per studiare azioni di decabonizzazione dell'infrastruttura.
Quindi, Interporto e sostenibilità possono certamente conciliarsi e da diverse parti arriva la spinta a vedere gli interporti come attori di rilievo per azioni concrete di transizione ecologica.
Il Gruppo di lavoro UIR Ambiente & Energia (Unione Interporti Riuniti) di cui Interporto Bologna è stata promotrice, infatti, ha appena presentato uno Position Paper, elaborato in collaborazione con Nomisma Energia, in cui viene riassunto il punto di vista dell'Unione in relazione al tema della transizione energetica e alle potenzialità delle strutture intermodali presenti in Italia, che vanta una rete di interporti tra le più importanti a livello europeo, con 23 strutture che fanno parte della rete transeuropea TEN-T sui 26 interporti nazionali.
Lo studio porta alla luce investimenti ed iniziative già realizzati o da realizzare, tra cui vi sono oltre 200 milioni di euro per la riqualificazione energetica di terminal, magazzini, infrastrutture per il GNL e progetti per l'utilizzo dell’idrogeno, sottolineando come il PNRR possa rappresentare il fattore di stimolo in grado di potenziare il contributo degli interporti italiani al raggiungimento degli obiettivi di transizione energetica del trasporto merci attraverso programmazioni, misure e interventi dedicati.
La posizione degli Interporti italiani ne esce ancora più rafforzata con la pubblicazione, nei giorni scorsi, delle nuove regole di GSE, Gestore Servizi Energetici, Società interamente di proprietà del Ministero dell'Economia e delle Finanze che garantisce lo sviluppo sostenibile nazionale e promuove le fonti rinnovabili e l'efficientamento energetico.
Il documento cita gli interporti tra i soggetti identificabili come supercondomini e fa riferimento alla costituzione negli stessi di nuove Comunità Energetiche Rinnovabili in Italia, ovvero comunità che prevedono la possibilità di poter realizzare impianti di energia rinnovabile da parte di cittadini, imprese e comunità locali, che potranno consumare l'energia prodotta dai propri impianti.
"Siamo molto soddisfatti per questo slancio generale nei confronti della sostenibilità ambientale da parte degli interporti. Da diverso tempo combattiamo con l'idea, putroppo molto diffusa, che le infrastrutture come la nostra non siano altro che generatrici di traffico. In realtà, invece, uno degli obiettivi principali degli Interporti, stabilito dalla Legge 240/90, è quello di lavorare per spostare il traffico dalla gomma al ferro, la tipologia di trasporto merci più green di tutte. Negli ultimi 3 anni, infatti, il trasporto intermodale da e per l'Interporto di Bologna è aumentato a doppia cifra.
Questo si accompagna ad un costante impegno da parte nostra per mantenere verde l'area, promuovere l'utilizzo dei tetti dei magazzini per l'installazione di impianti fotovoltaici, lanciare il GNL, un nuovo carburante ecologico, e lavorare gomito a gomito con le comunità locali per conciliare l'espansione, che l'infrastruttura ha avuto in particolare negli ultimi anni, cone le necessità dei cittadini" commenta Sergio Crespi, Direttore Generale di Interporto Bologna SpA.